NOTES

TANG, SANCAI

Le ceramiche Tang (VIII secolo d.c.) «tre colori » (pinyin: sāncǎi) sono così chiamate a causa dei colori ai quali fanno ricorso: il giallo proviene dall’ossido di ferro (cotto in ossidazione), il giallo dall’ossido di rame, il viola viene dal manganese. Ma i Tang introdussero un nuovo e importante colore: il blu, ottenuto a partire dall’ossido di cobalto che importavano dal Medio Oriente mediante le nuove rotte commerciali che si erano aperte attraverso l’Asia centrale.

Le produzioni Sancai, che si trattasse di vasi, o di figurine, presentavano un aspetto assai particolare: le vetrine piombifere fondevano infatti durante la cottura, il che produceva effetti tanto più interessanti che talvolta ricoprivano solo una porzione della ceramica, il resto conservando il suo color crema naturale.

La terra per queste produzioni si ottieneva impastando caolino e argilla refrattaria, e pochissimo ferro; il corpo dell’oggetto era poi ricoperto da un ingobbio bianco, sul quale il vasaio posava le vetrine. Queste erano spesso giustapposte e, a causa dello loro fluidità abbastanza elevata, avevano la tendenza a fondere e a mescolarsi, producendo sulla superficie dell’oggetto colature e chiazze colorate.

Il manufatto Sancai dopo l’asciugatura all’aria era innanzitutto cotto senza vetrina a 900°C. Ottenuto il pezzo di prima cottura detto biscotto si aggiungevano le vetrine (cristalline), per poi cuocere dinuovo la ceramica intorno a 1 000°C.

A Yaozhou, provincia dell’Hebei, e a Gongyi nell’Henan, le argille usate per le statuette funerarie erano simili a quelle utilizzate dai vasai Tang. Queste statuette erano cotte a una temperatura inferiore alla porcellana di oggigiorno; queste statuette funerarie, come le rappresentazioni ben conosciute di cammelli e di cavalli, erano modellati in varie parti (corpo e testa separati) che si assemblavano mediante una barbottina. Per i pezzi più elaborati, la statuetta era personalizzata ritoccando il pezzo a mano.

Le ceramiche Sancai dal nord della Cina viaggiarono lungo tutta la Via della seta, grandemente sviluppata sotto la dinastia dei Tang, al punto che lo stile fu largamente utilizzato nelle ceramiche siriane, cipriote, poi italiane, dal XIII fino alla metà del XV secolo. La ceramica sancai divenne ugualmente uno stile molto apprezzato in Giappone fra altre arti della ceramica in Estremo Oriente. In senso inverso, numerosi piatti Tang «tre colori» denotano un’influenza persiana.